Ricette del Club il tagliere dei sapori e dei saperi
La cucina è senza dubbio una parte importantissima della cultura italiana e parlarne in termini esaustivi è un compito tutt’altro che facile, data la vastità gastronomica che ne rende praticamente incompleta qualunque definizione o descrizione. La cucina italiana beneficia della ricchezza e della diversità delle tradizioni culinarie locali e degli ingredienti che contraddistinguono la maggioranza delle aree dello stivale: mare, monti, colline, laghi e pianure. Certamente è anche il risultato di culture che hanno avuto una particolare sensibilità verso il cibo, visto non soltanto come modo per assicurare la sopravvivenza nella sua forma più essenziale, ma anche come elemento per ottenere piacere. La cucina nazionale, quindi, si può definire come un insieme di culture e tradizioni gastronomiche regionali che hanno contribuito a creare un modello e uno stile identificabile con la “cucina italiana”. In effetti, la presenza di diverse culture popolari che in ogni regione evidenziano ancora un forte legame con il proprio passato e con le proprie tradizioni culinarie, rende praticamente impossibile la definizione di una cucina italiana vera e propria. Si può eventualmente parlare di uno stile “nazionale” e universalmente riconosciuto di interpretare la cucina tale da rendere le pietanze identificabili come “italiane”. Uno stile gastronomico apprezzato non solo in Italia, ma anche sinonimo del “buon mangiare” ovunque nel mondo. Oltre ad essere una tra le cucine più famose è anche quella che comprende più di ogni altra un’incredibile varietà di piatti e ricette diverse. Il Club “Il Tagliere dei Sapori e dei Saperi” promuovere la diffusione e la cultura enogastronomica del nostro paese in favore degli amanti del mangiar bene.
Le ricette legate a Parmentier
Antoine Augustin Parmentier, nato Montdidier in Francia il 17 agosto 1737 e morto a Parigi il 17 dicembre 1813 è stato un farmacista militare, un agronomo, nutrizionista e igienista francese. Fu uno dei fondatori della Scuola di Fornai in Francia e fu ammesso all'Académie des sciences nel 1795. Fu farmacista nell'esercito durante la guerra dei Sette Anni, contro l'Inghilterra e la Prussia. Catturato dai prussiani fu deportato in Germania, in un carcere prussiano e qui provò sulla propria pelle una dieta forzata a base di patata. Al suo ritorno in Francia, partecipò nel 1771 a un concorso indetto dal comune Besançon sulla sostituzione del frumento nella produzione del pane e preparò una dissertazione sulla patata, che lo rese celebre. Cercò, con l'appoggio di re Luigi XVI, di diffondere la coltivazione della patata creando una piantagione di questo tubero vicino a Neuilly-sur-Seine. La storia narra che fece custodire la piantagione di patate da guardie armate di giorno, ma lasciandolo incustodito di notte: trattati da ortaggi preziosi, i tuberi incuriosirono il popolo che, nottetempo, li sottraeva, e cosi si diffusero.
Ancora oggi il nome Parmentier si ritrova in molte ricette, a base di patate, il “pasticcio Parmentier”, composto da carne di manzo e purè di patate e la “crema Parmentier” a base di patate e porri.
La festa di Pasqua è nel calendario cristiano tra le più importanti festività. La Pasqua celebra la resurrezione di Gesù, che, secondo le Sacre Scritture, avvenne il 3° giorno dopo la sua morte. La festa di Pasqua è mobile: è fissata di anno in anno, la domenica dopo il primo plenilunio successivo all'equinozio di primavera (il 21 marzo) e quest’anno cade il 24 aprile. Il pranzo del giorno di Pasqua è un momento importante e la nostra tradizione vuole che anche con gli alimenti si ricordi la resurrezione di Cristo, alimenti protagonisti della Pasqua sono l'uovo e l'agnello accompagnati da insalate e primizie di stagione in omaggio a una natura che rinasce dopo una morte apparente. Mangiare le uova è sinonimo di fecondità e nelle tradizioni più antiche celebrava la primavera: nel loro guscio si nascondeva il mistero della vita e il mangiarle simboleggiava la resurrezione della natura. Appoggiandosi a queste antiche credenze, i primi cristiani fecero dell'uovo il simbolo di Cristo, apportatore di vita e incominciarono a distribuire tra i fedeli un cestino di uova benedette. Il mangiare l'agnello invece ricorda il sacrificio di Cristo "agnello di Dio".
A tavola con il ... diabete
Le feste sono una crudeltà per chi soffre di diabete. Come comportarsi a tavola, cosa mangiare? Sono 3 milioni i diabetici che devono prestare attenzione a quello che è già stato definito effetto cenone. Purtroppo la tavola e i banchetti si riempiono di tentazioni, il più delle volte molto dolci e golose. Questi cibi aumentano il rischio dell’iperglicemia, cioè di un aumento delle concentrazioni di glucosio nel sangue che può comportare una serie di complicanze croniche e irreversibili. Come comportarsi? In linea di massima, nulla è vietato, ma è consigliabile farsi suggerire dal proprio diabetologo uno schema speciale per le feste. È importante poi aumentare i controlli della glicemia per scegliere la giusta dose di insulina da somministrarsi, la quantità di carboidrati da assumere e l’esercizio fisico da svolgere. Bisogna poi studiare uno “schema da banchetto” per mantenere un equilibrio glicemico anche mangiando più del solito. Ricordiamoci che è meglio non esagerare con i dolci, quindi pochi zuccheri, ma anche pochi carboidrati, Non eccedere con l’alcol ed evitare in particolare i cocktail: lo sappiamo ormai tutti che le bevande alcoliche sono piene di zucchero. Mi raccomando fate un po’ di movimento, anche poco, ma purché sia costante. Comporta benefici non solo dal punto di vista della glicemia, ma ad esempio sulla concentrazione dei lipidi nel sangue, sul colesterolo, sui trigliceridi e anche sul livello di pressione.
Con questo menù godetevi il vostro momento di festa in piena serenità!
Le ricette pubblicate
- Bortellina (burteleina)
- Bortellina di Bettola (Burtlena)
- Anolini piacentini (anvëin)
- Tortelli con la coda (turtei cu la cua)
- Pisarei e fasò
- Mezze maniche ripiene
- Panzerotti alla piacentina
- Tagliatelle con la ricotta fresca
- Tagliatelle in salsa di noci
- Spaghetti alla chitarra con ragù d'anatra
- Spaghetti alla carbonara
- Carbonara al pesce spada
- Spaghetti aglio, olio e peperoncino
- Spaghetti alla trinacria
- Spaghetti alla chitarra con uova di lompo e bottarga
- Ziti con le polpette della nonna
- Maccheroni al crudo con zucca e ricotta salata
- Paccheri con pomodoro fresco e ricotta salata
- Pappardelle con funghi porcini e speck
- Pappardelle con speck d'anatra e funghi porcini
- Gnocchi di patate con speck e scamorza affumicata
- Risotto alla zucca
- Risotto agli asparagi
- Risotto con salsiccia
- Risotto al Gutturnio con fonduta di Castelmagno
- Risotto primavera
- Bomba di riso con piccioni
- Minestra di riso e spinaci
- I Testaroli
- Farfalle primavera
- Insalata primavera
- Pollo in salsa tonnata
- Tris di frittate
- Insalata di pollo
- La vignarola romana
- Insalata di polpo e patate
- Polenta con mozzarella e pomodori
- Polenta con i ciccioli
- Polenta ai formaggi
- Polenta con uovo al formaggio e tartufo
- Polenta con brasato di asinina e funghi
- Couscous "margherita"
- Couscous con pollo al curry, asparagi e zucchine
- Picula 'd caval
- Anatra arrosto
- Brasato di petto d'anatra in carpaccio
- Tasca di vitello farcita
- Coniglio alla piacentina
- Fesa di tacchino con olive e speck
- Fegato alla veneziana
- Filetto al pepe verde
- Costine di maiale sfumate
- Braciola di maiale saporita
- Anguilla spaccata ai ferri
- Pizza bianca agli asparagi
- Crostini di lardo e finocchio
- Lardo battuto (Pistà ad Gras)
- Acaraje
- Ananas speziato
- Ciambella (buslàn)
- Mosto d'uva cotto
- Torta di mele
- Torta di riso senza zucchero
- Ciambellone al cioccolato
- Torta Sacher o Sachertorte
- Turtlitt
- Macedonia sotto spirito
Menù speciali