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le ricette del tagliere dei sapori ed ei saperi

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Educazione alimentare

Educazione alimentare

Una sana alimentazione rappresenta il primo passo per la prevenzione e la tutela della salute e dell’armonia fisica. L’educazione alimentare coinvolge tutti, indistintamente, sollecitando la formazione di una chiara consapevolezza nutrizionale. Ognuno di noi deve istruire la propria coscienza alimentare, diventando consapevoli del fatto che la scelta quotidiana dei cibi si ripercuote sulla nostra salute e imparare ad alimentarsi in modo corretto, sapendo gestire la propria alimentazione in modo autonomo in base alla qualità della vita; la salute; l'equilibrio ambientale. Consumare in modo consapevole e moderato i cibi che ci piacciono può sollevare il morale, mangiare un cibo che ci piace stimola la produzione di ß-endorfine, sostanze che esaltano l’umore. Eliminare il senso di colpa e il rimorso che spesso ne derivano sono però i fattori che annullano l’effetto positivo del cibo sull’umore. Come comportarci allora? Di solito associamo al desiderio di un dato alimento, ad esempio il cioccolato, l’idea di ‘vietato’ o comunque il pensiero che sia ‘buono ma nocivo’ per la nostra dieta. Se evitiamo consapevolmente tale alimento, sarà sempre maggiore il desiderio di mangiarlo fino a quando non cederemo alla tentazione. Da qui i sensi di colpa, i rimorsi e le emozioni contrastanti che ci conducono alla decisione di non mangiarlo più. In questo modo annulliamo i benefici psicologici che ci aiutano a migliorare l’umore che sono il gusto del cibo e il piacere di mangiare: frustrando queste sensazioni di relax e benessere personale, in particolari circostanze emotive e sociali, la persona è mossa da comportamenti alimentari errati se non pericolosi come l’anoressia, la bulimia, l’obesità o più semplicemente diete disequilibrate. Bisogna, allora, massimizzare gli effetti positivi degli alimenti che ci migliorano l’umore: il segreto è imparare a gestire le quantità di assunzione dei cibi preferiti per massimizzare il piacere senza eccedere nel consumo per esserne soddisfatti. Provate così a consumare il vostro cibo prediletto, magari in un contesto gradevole e in buona compagnia. E soprattutto liberatevi dai sensi di colpa! Il gusto, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è un'esperienza che coinvolge tutti e cinque i sensi, ognuno dei quali può assumere un'importanza più o meno notevole a seconda della situazione e del tipo di cibo preso in considerazione. La vista è il senso più sviluppato, il più “forte” negli esseri umani, e riveste un ruolo fondamentale anche nell'alimentazione: capita spesso che un cibo sia preferito ad un altro solo perché si presenta meglio, influenzando così anche gli altri sensi, sia in negativo sia in positivo. L'udito è controintuitivo pensare che l'udito possa influenzare le nostre percezioni gustative, e in effetti è certamente il senso che viene stimolato meno dall'assunzione di cibo. Bisogna però tener presente che durante la masticazione alcuni cibi (specialmente quelli più croccanti) producono dei rumori perfettamente udibili e caratteristici e che in base alla quantità e all'intensità di questi rumori spesso valutiamo, anche inconsciamente, la freschezza e la qualità dei cibi stessi. L'olfatto, gli odori sono provocati da molecole libere che, fluttuando nell'aria, raggiungono degli appositi recettori situati nella mucosa nasale, percepiamo i profumi che sono gli odori che entrano nel naso dall'esterno; possono essere percepiti in maniera più intensa fiutando attivamente l'aria, in particolar modo nelle vicinanze della fonte odorosa; sentiamo poi gli aromi attraverso le stimolazioni olfattive provenienti dalla bocca che raggiungono i recettori tramite la cavità retronasale. In alcuni casi profumi e aromi presentano differenze anche importanti; entrambi influenzano pesantemente il gusto dei cibi, anche se esistono molti alimenti che hanno un odore sgradevole e un gusto piacevole (ad esempio alcuni formaggi e verdure). Nel caso, poi dell'alimentazione, il tatto, inteso in senso lato, ha un ruolo più significativo di quanto non si potrebbe pensare: infatti, l'interno della bocca presenta una sensibilità tattile molto accentuata,     responsabile delle sensazioni, positive o negative, che proviamo quando valutiamo la consistenza dei cibi. La durezza, l'elasticità e la friabilità sono le principali caratteristiche esaminate in questo modo, e possono determinare in maniera anche totale la piacevolezza o l'avversione nei confronti di un cibo. Il sapore, la nostra lingua è dotata di recettori in grado di misurare i sapori secondo quattro parametri: dolce, amaro, salato, acido. A seconda della concentrazione dei recettori specifici, queste caratteristiche possono essere percepite in maniera più o meno intensa su aree diverse della lingua: la parte anteriore è più sensibile al dolce, le aree laterali esaltano l'acido e il salato, mentre la parte posteriore è particolarmente ricettiva nei confronti dell'amaro. I sapori particolari sono in realtà definiti più che altro dai loro aromi, infatti tutti noi abbiamo sperimentato un riduzione della loro intensità, ad esempio, quando siamo raffreddati. Abbiamo poi delle percezioni "chimiche" generate da alcune sostanze chimiche contenute negli alimenti che possono stimolare delle terminazioni nervose libere (diverse dai recettori specializzati nella rilevazione di uno dei quattro parametri sopra esposti) provocando sensazioni di caldo (piccante) e freddo (mentolo) oppure svolgere un'azione astringente (come fanno i tannini, contenuti, ad esempio, nel vino rosso).

Orientarsi tra le etichette

Ecco una guida chiara e semplice per orientarsi fra le regole della qualità e dell’etichettatura alimentare, utile innanzitutto per ricordare alcune regole dell’etichettatura alimentare che sono indispensabili e che sono date come suggerimenti ai consumatori.

clicca qui per scaricare il file in formato .pdf

 

Educazione alimentare

A proposito del "cibo spazzatura"

Da uno studio inglese è emerso che troppi dolci e patatine fritte provocano danni alla capacità mentale. I bambini che si alimentano abitualmente con “junk food”, il “cibo spazzatura”, rischiano di subire danni permanenti alla loro capacità mentale. E' quanto emerge dalla ricerca condotta dall'Università di Bristol. La ricerca ha dimostrato che i bambini che mangiano patatine su patatine fritte, dolci e pizza prima dei tre anni, a otto anni si ritrovano con un quoziente intellettivo inferiore ai coetanei che nella prima infanzia sono stati nutriti con verdure, frutta e pasti preparati in casa. I risultati dello studio hanno rivelato un divario di ben cinque punti nei quozienti intellettivi dei bambini che hanno sempre mangiato sano e quelli che invece erano abituati ad alimenti da “fast food”. Pauline Emmett, la responsabile della ricerca, ha affermato che, anche migliorando la qualità dell'alimentazione, per alcuni bambini potrebbe essere troppo tardi, perché gli effetti nocivi possono essere cronici: "I bambini che mangiano troppi cibi zuccherati o confezionati non hanno abbastanza vitamine, che significa che il loro cervello non può raggiungere il suo livello ottimale. Una sana alimentazione nei primi anni di vita é essenziale perché è il periodo in cui il cervello cresce più rapidamente".

Le ricette pubblicate
  1.  Bortellina (burteleina)
  2.  Bortellina di Bettola (Burtlena)
  3.  Anolini piacentini (anvëin)
  4.  Tortelli con la coda (turtei cu la cua)
  5.  Pisarei e fasò
  6.  Mezze maniche ripiene
  7.  Panzerotti alla piacentina
  8.  Tagliatelle con la ricotta fresca
  9.  Tagliatelle in salsa di noci
  10.  Spaghetti alla chitarra con ragù d'anatra
  11.  Spaghetti alla carbonara
  12.  Carbonara al pesce spada
  13.  Spaghetti aglio, olio e peperoncino
  14.  Spaghetti alla trinacria
  15.  Spaghetti alla chitarra con uova di lompo e bottarga
  16.  Ziti con le polpette della nonna
  17.  Maccheroni al crudo con zucca e ricotta salata
  18.  Paccheri con pomodoro fresco e ricotta salata
  19.  Pappardelle con funghi porcini e speck
  20.  Pappardelle con speck d'anatra e funghi porcini
  21.  Gnocchi di patate con speck e scamorza affumicata
  22.  Risotto alla zucca
  23.  Risotto agli asparagi
  24.  Risotto con salsiccia
  25.  Risotto al Gutturnio con fonduta di Castelmagno
  26.  Risotto primavera
  27.  Bomba di riso con piccioni
  28.  Minestra di riso e spinaci
  29.  I Testaroli
  30.  Farfalle primavera
  31.  Insalata primavera
  32.  Pollo in salsa tonnata 
  33.  Tris di frittate
  34.  Insalata di pollo
  35.  La vignarola romana
  36.  Insalata di polpo e patate
  37.  Polenta con mozzarella e pomodori
  38.  Polenta con i ciccioli
  39.  Polenta ai formaggi
  40.  Polenta con uovo al formaggio e tartufo
  41.  Polenta con brasato di asinina e funghi
  42.  Couscous "margherita"
  43.  Couscous con pollo al curry, asparagi e zucchine
  44.  Picula 'd caval
  45.  Anatra arrosto
  46.  Brasato di petto d'anatra in carpaccio
  47.  Tasca di vitello farcita
  48.  Coniglio alla piacentina
  49.  Fesa di tacchino con olive e speck
  50.  Fegato alla veneziana
  51.  Filetto al pepe verde
  52.  Costine di maiale sfumate
  53.  Braciola di maiale saporita
  54.  Anguilla spaccata ai ferri
  55.  Pizza bianca agli asparagi
  56.  Crostini di lardo e finocchio
  57.  Lardo battuto (Pistà ad Gras)
  58.  Acaraje
  59.  Ananas speziato
  60.  Ciambella (buslàn)
  61.  Mosto d'uva cotto
  62.  Torta di mele
  63.  Torta di riso senza zucchero
  64.  Ciambellone al cioccolato
  65.  Torta Sacher o Sachertorte
  66.  Turtlitt
  67.  Macedonia sotto spirito

Menù speciali

  1. Le ricette legate a Parmentier 
  2. Il pranzo di Pasqua
  3.  A tavola con il diabete