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In evidenza › Festival dei Borghi più belli d’Italia 2011

Festival dei Borghi più belli d’Italia 2011

Da sabato 3 settembre alle ore 9.00 fino a domenica 4 settembre alle ore 23.00 a Vigoleno (PC) si tiene la sesta edizione del Festival de “I Borghi più belli d’Italia”

È un evento unico, itinerante che attrae migliaia di turisti e curiosi e che, soprattutto, unisce i piccoli centri, quelli a volte più nascosti e conosciuti. E’ il Festival de “I Borghi più belli d’Italia” giunto alla 6a edizione, organizzato dall’omonimo Club fondato nel 2001 dall’ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Tre giorni di eventi e spettacoli con 7 stand di delegazioni internazionali e 100 stand che propongono le tipicità de “I Borghi più belli d’Italia”, veri e propri musei all’aperto: dai villaggi-fortezza ai ricetti medievali, dai centri marinari a quelli montani, ognuno caratterizzato dai suoi prodotti, cuore della nostra alimentazione e della nostra creatività. Il Festival dei Borghi più Belli verrà animato da alcuni artisti di strada appartenenti al circuito dell'ormai famoso Bascherdeis, evento internazionale che ogni anno a fine luglio a Vernasca richiama più di ventimila appassionati al genere. In questo suggestivo scenario medievale i buskers troveranno modo di vestire di fantasia e divertimento i due giorni del Festival. Statue viventi, giullari e acrobati circensi si esibiranno tra le vie del piccolo borgo di Vigoleno proponendo spettacoli inconsueti e coinvolgenti. Una vetrina speciale per apprezzare gli angoli più suggestivi della nostra penisola, tra atmosfere, tradizioni, sapori, idee, con convegni, mostre d’arte, degustazioni e spettacoli gratuiti fino a tarda notte in collaborazione con Appennino Folk Festival e Festival Internazionale degli Artisti di Strada. Ci saranno vari punti sosta dove poter degustare buon vino delle vallate e assaggiare qualche piatto tipico piacentino. Inoltre nella serata di sabato Vigoleno farà da sfondo ad uno spettacolo di fuochi artificiali.

I Borghi più belli d'Italia 2011 a Vigoleno (PC)  

Le origini di Vigoleno affondano nell'epoca romana: il nome deriva infatti dalla forma latina Vicus Lyaeo, luogo consacrato a Bacco per la squisitezza dei vini.

• VIII-IX sec., la dedicazione della parrocchiale a S. Giorgio, molto venerato dai Longobardi, rende probabile in quest'epoca un insediamento organizzato intorno alla chiesa.

• 1132, compare per la prima volta nei documenti il nome di Vigoleno; nel 1141 il fortilizio acquista il diritto di farsi difendere dal Comune di Piacenza; una pergamena del 1223 attesta che S. Giorgio è una pieve non più dipendente da quella di Castell'Arquato; nel 1238 diversi soldati armati di balestra hanno nel castello un quartiere stabile.

• 1373, nel gennaio il castello è espugnato dalle truppe pontificie del cardinal legato di Bologna ma in aprile è riconquistato e raso al suolo dai Visconti.

• 1389, Odoardo Visconti cede i diritti su Vigoleno a Francesco Scotti, membro di una potente famiglia piacentina che ha costruito la propria fortuna sulle attività mercantili e bancarie. Caso raro nella storia italiana, Vigoleno apparterrà quasi ininterrottamente a una sola famiglia dalla fine del Trecento agli inizi del Novecento. Nel 1404, infatti, Francesco Scotti viene investito dai Visconti del feudo elevato a contea; segue un periodo torbido alla fine del quale, nel 1449, Alberto Scotti riespugna Vigoleno. Da questa data il borgo resta in modo pacifico in possesso degli Scotti ad eccezione di un periodo nel Cinquecento quando, per vicende storiche intrecciate a quelle della famiglia, passa ai Farnese di Parma. Nel 1622 i Farnese elevano Cesare Maria Scotti al rango di marchese di Vigoleno, dunque al gradino più alto dell'aristocrazia del ducato.

• 1850, il marchese Gaetano Maria, dopo che la famiglia è sopravvissuta alla soppressione napoleonica dei feudi, fa restaurare il castello. Nel 1908 il nipote Umberto lo vende a Pietro Varani, dal quale lo acquista nel 1921 la principessa Maria Ruspoli, moglie del duca di Gramont. Nel 1934 la principessa, in ristrettezze economiche, è costretta a vendere la rocca, che passerà poi di mano in mano altre quattro volte, fino alla famiglia bresciana che la detiene oggi.

Vigoleno è un borgo-castello dove tutto sembra, pur nella ristrettezza dello spazio, un labirinto in cui non sai mai dove ti trovi, se nel borgo ottocentesco o nel castello medievaleggiante, tanto si specchiano l'uno nell'altro. Nonostante qualche "falso storico" e le trasformazioni subite nel tempo, Vigoleno ha ancora una grande forza evocativa. Ciò che più impressiona, a guardare dalla pianura, sono le ampie distese di pietra del borgo arroccato, che vengono a formare la mirabile curva delle mura avvolgenti, la sequenza ritmica delle merlature, le torri, i bastioni e poi, dentro, le vie brevi e strette. Su questa pietra si riflettono, a ogni ora del giorno, le varie condizioni di luce creando atmosfere indefinibili. Le suggestioni iniziano subito dopo aver superato il portone d'ingresso al borgo, un tempo dotato di ponte levatoio, entrando nella piazza della fontana, con le sue visuali chiuse, la frammentazione dello spazio, le prospettive oblique. Sul lato est della piazza si nota la volta esterna a botte, in muratura, di un ampio vano sotterraneo: è la cisterna, collegata alle cantine del castello, utilizzata nei secoli passati per le necessità d'acqua degli abitanti. L'acqua, il forno, il pozzo, la cappella dei vivi e dei morti, i depositi delle farine e del vino: Vigoleno è un esempio perfetto della logica abitativa del medioevo. Sull'altro lato della piazza sorge la chiesa di S. Giorgio, in stile romanico, anche se rimaneggiata nel corso dei secoli. Completata nel 1223 ma iniziata probabilmente intorno alla metà del XII secolo, la pieve ha un bellissimo portale che si fa ammirare per i fregi dell'arco, le cariatidi che sostengono l'architrave, la lunetta con il bassorilievo del santo. La facciata è in pietra locale grigia dai riflessi dorati; l'interno, è austero, pervaso dalla penombra da cui emergono meravigliosi i capitelli delle colonne con decorazioni proprie dell'arte romanica: figure antropozoomorfe, volute e fogliami che sembrano accompagnare il fedele nel suo percorso mistico verso l'altare. Qui sono venuti alla luce affreschi del XV secolo fra cui spicca il S. Giorgio che uccide il drago del catino absidale. Doveva invece essere la cappella del castello l'oratorio della Beata Vergine delle Grazie, costruzione secentesca di impianto tardo-manieristico (iniziata nel 1604) che presenta un'elegante facciata nei colori caldi del tufo. Il timpano racchiude lo stemma degli Scotti e l'interno, semplice e austero, conserva l'affresco della Vergine che allatta racchiuso in una fastosa ancona seicentesca. Ora, dalla piazza della fontana, non resta che superare la soglia ed entrare nel castello. Le stanze sembrano rincorrersi l'un l'altra e c'è un teatrino di gusto settecentesco affrescato dal pittore russo Alexandre Jacovleff per la principessa Ruspoli Gramont.

Prodotto tipico del Borgo è il Vino passito di delicata finezza, il vin santo di Vigoleno è prodotto secondo un'antica tradizione. A determinare il suo particolare profumo concorrono le caratteristiche del terreno, l'esposizione al sole e i vitigni impiegati, esclusivamente bianchi non aromatici. Di queste uve vengono raccolti solo i grappoli migliori. La conservazione in botte dura almeno 5 anni. La gradazione varia a seconda delle annate ma non può essere inferiore ai 18 gradi. è ottimo bevuto come vino da meditazione. Il vin santo servito fresco, a 8-9 gradi, si accompagna bene, per armonico contrasto, ai formaggi piccanti. Da non dimenticarsi che siamo nel piacentino dove possiamo trovare dei salumi veramente ottimi come la coppa piacentina, il salame e la pancetta tutti prodotti DOP di questa terra.

Cliccare qui per visualizzare le informazioni dettagliate sull’evento e il programma completo della manifestazione che si tiene a Vigoleno.

I Borghi più belli d'Italia 2011 a Vigoleno (PC)

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per visualizzare il programma

della manifestazione

Le ricette pubblicate
  1.  Bortellina (burteleina)
  2.  Bortellina di Bettola (Burtlena)
  3.  Anolini piacentini (anvëin)
  4.  Tortelli con la coda (turtei cu la cua)
  5.  Pisarei e fasò
  6.  Mezze maniche ripiene
  7.  Panzerotti alla piacentina
  8.  Tagliatelle con la ricotta fresca
  9.  Tagliatelle in salsa di noci
  10.  Spaghetti alla chitarra con ragù d'anatra
  11.  Spaghetti alla carbonara
  12.  Carbonara al pesce spada
  13.  Spaghetti aglio, olio e peperoncino
  14.  Spaghetti alla trinacria
  15.  Spaghetti alla chitarra con uova di lompo e bottarga
  16.  Ziti con le polpette della nonna
  17.  Maccheroni al crudo con zucca e ricotta salata
  18.  Paccheri con pomodoro fresco e ricotta salata
  19.  Pappardelle con funghi porcini e speck
  20.  Pappardelle con speck d'anatra e funghi porcini
  21.  Gnocchi di patate con speck e scamorza affumicata
  22.  Risotto alla zucca
  23.  Risotto agli asparagi
  24.  Risotto con salsiccia
  25.  Risotto al Gutturnio con fonduta di Castelmagno
  26.  Risotto primavera
  27.  Bomba di riso con piccioni
  28.  Minestra di riso e spinaci
  29.  I Testaroli
  30.  Farfalle primavera
  31.  Insalata primavera
  32.  Pollo in salsa tonnata 
  33.  Tris di frittate
  34.  Insalata di pollo
  35.  La vignarola romana
  36.  Insalata di polpo e patate
  37.  Polenta con mozzarella e pomodori
  38.  Polenta con i ciccioli
  39.  Polenta ai formaggi
  40.  Polenta con uovo al formaggio e tartufo
  41.  Polenta con brasato di asinina e funghi
  42.  Couscous "margherita"
  43.  Couscous con pollo al curry, asparagi e zucchine
  44.  Picula 'd caval
  45.  Anatra arrosto
  46.  Brasato di petto d'anatra in carpaccio
  47.  Tasca di vitello farcita
  48.  Coniglio alla piacentina
  49.  Fesa di tacchino con olive e speck
  50.  Fegato alla veneziana
  51.  Filetto al pepe verde
  52.  Costine di maiale sfumate
  53.  Braciola di maiale saporita
  54.  Anguilla spaccata ai ferri
  55.  Pizza bianca agli asparagi
  56.  Crostini di lardo e finocchio
  57.  Lardo battuto (Pistà ad Gras)
  58.  Acaraje
  59.  Ananas speziato
  60.  Ciambella (buslàn)
  61.  Mosto d'uva cotto
  62.  Torta di mele
  63.  Torta di riso senza zucchero
  64.  Ciambellone al cioccolato
  65.  Torta Sacher o Sachertorte
  66.  Turtlitt
  67.  Macedonia sotto spirito

Menù speciali

  1. Le ricette legate a Parmentier 
  2. Il pranzo di Pasqua
  3.  A tavola con il diabete