ATTENZIONE tutti i riferimenti ad attività commerciali, artigiane o comunque riferibili ha soggetti con partita IVA sono ad esclusivo scopo informativo e non comportano nessun costo per l'azienda citata. Il presente sito non ha nessun fine di lucro.

le ricette del tagliere dei sapori ed ei saperi

manda un contributo

link al gruppo su facebook

eCommerce PMStore

Vini › Il Gutturnio

Gutturnio il re dei vini piacentini

Gutturnio dei colli piacentini

Il Gutturnio è certamente il re dei vini piacentini, quello più diffuso sulle tavole piacentine, ma anche quello che più di tutti si sta facendo conoscere al di fuori dell'ambito locale. E' un vino rosso, di corpo, con tannini in evidenza, un vino dal carattere spiccato e deciso, espressione di una cultura e di un territorio. La sua è una storia lunga, di tradizione, si trovano cenni ad un vino rosso piacentino o a un vino rosso piacentino di pregio in molti documenti antichi risalenti addirittura all'epoca romana, ma si ha la prima traccia del nome nel 1941 quando il Ministero dell'Agricoltura ha steso il primo elenco dei "vini tipici e di pregio" includendo un vino rosso profumato e fruttato, di corpo pieno, nobile: il Gutturnio, capostipite dei vini rossi piacentini. Nel 1967 il Gutturnio è stato tra i primi dieci vini italiani (e il primo vino piacentino) a ricevere la denominazione d'origine controllata (DOC). Il territorio di produzione abbraccia l'intera DOC dei Colli Piacentini, può quindi essere prodotto Gutturnio in Val d'Arda, in Val Nure, in Val Tidone e in parte della Val Trebbia. Ognuna di queste vallate ha caratteristiche diverse per terreno e clima, ma non sono queste le differenze principali che si trovano nel Gutturnio. Infatti da tradizione e da disciplinare di produzione (quello attualmente in vigore è del 1984) se ne possono trovare in commercio diverse tipologie: Gutturnio, Gutturnio superiore e Gutturnio riserva. Ma cosa significano in concreto questi nomi che vediamo sulle etichette delle bottiglie? Che vino dobbiamo aspettarci di trovare dentro alla bottiglia?

Le uve del Gutturnio

Il Gutturnio è ottenuto da un uvaggio di uve Barbera (dal 55% al 70%) e Croatina (localmente detta Bonarda) (dal 30 al 45%). Queste due uve hanno caratteristiche molto diverse e la loro unione in un unico vino da' vita a una combinazione vincente. La variabilità delle percentuali è ovviamente dovuta alla necessità di creare un vino equilibrato anche in presenza di vendemmie che cambiano di anno in anno, va da se che la modifica di queste percentuali porta anche alla differenziazione dei vini di ogni produttore. L'uva Barbera è, insieme all'uva sangiovese, uno dei vitigni più coltivati d'Italia e la loro diffusione è tradizionalmente dovuta all'alta produttività e alla costanza produttiva di questi vitigni. E' un'uva sensibile alle piogge, il grappolo è compatto e facilmente soggetto ad ammuffire. E' privo di tannini e ha alta acidità. La Croatina (o Bonarda) al contrario è un vitigno difficile da coltivare, con anni alterni di carica e di scarica, ma è un ottima uva per tante altre ragioni: la buccia è spessa,ricca di tannini e di polifenoli, a maturazione tardiva, è infatti una delle ultime uve raccolte. Il grappolo è più grosso e per la sua forma allungata ha una maturazione diversa tra l'apice e la punta, quindi in genere si elimina la punta al momento della vendemmia. Barbera e Bonarda hanno tempi di maturazione diversi e mentre in passato venivano raccolte insieme e vinificate in tempi di maturazione diversi, oggi per ottenere un vino di alta qualità vengono vinificate separatamente e poi combinate. Per questo sarebbe più corretto parlare di vinaggio piuttosto che di uvaggio a proposito del Gutturnio.

Le tipologie del Gutturnio

Il nome Gutturnio evoca un vino rosso giovane e frizzante, non tutti sanno che il Gutturnio può essere anche fermo e invecchiato. L'utilizzo dello stesso nome per vini molto diversi tra loro crea in effetti un po' di spaesamento tra i consumatori. Quindi cerchiamo di fare chiarezza. Attualmente il disciplinare della DOC Colli Piacentini individua le seguenti tipologie: Gutturnio, Gutturnio Superiore e Gutturnio Riserva. Inoltre è possibile aggiungere la dicitura Classico a ciascuna di queste tipologie (tranne il frizzante) per indicare una precisa provenienza geografica in cui veniva tradizionalmente prodotto Gutturnio. Noi abbiamo preferito usare parole più chiare per approfondire le caratteristiche di ciascuna tipologia, a voi scoprirle!

Gutturnio

Con la dicitura Gutturnio si indicano vini giovani, messi in commercio tra febbraio e marzo dell'anno successivo alla vendemmia, nel Gutturnio le bollicine non sono troppe, l'anidride carbonica di rifermentazione scappa via veloce, lasciando un bel corpo integro. In bocca è piacevole. È Ideale servito leggermente fresco in abbinamento con i salumi piacentini, pancetta e salame in primis mentre a temperatura ambiente può ben accompagnare alcuni primi piatti tipici del piacentino come i tortelli di ricotta e i panzerotti alla piacentina.

Gutturnio fermo

Il Gutturnio Colli Piacentini DOC contrariamente alle credenze è spesso un vino fermo. Potete aspettarvi di trovare un Gutturnio fermo nella bottiglia quando trovate scritto in etichetta una delle seguenti diciture: Gutturnio o Gutturnio Superiore. In teoria anche la sola indicazione Gutturnio dovrebbe bastare per indicare un Gutturnio fermo (nella tipologia frizzante deve essere specificato nell'etichetta), ma sono davvero pochi i produttori che utilizzano questa dicitura. Le caratteristiche organolettiche di questi vini sono molto simili. Nella tipologia ferma il Gutturnio è un vino importante, strutturato, un vino che si presta all'invecchiamento. Nelle sue migliori riuscite il Gutturnio fermo è molto territoriale e difficilmente confondibile. Servitelo a temperature di 18-20 °C accompagnato da piatti di carni rosse, come costate, trippa,arrosti, brasati e stufati. Ottimo l'abbinamento con formaggi molto stagionati come parmigiano reggiano o grana invecchiato e formaggi di alpeggio a lunga stagionatura.

Gutturnio riserva

Il Gutturnio Riserva Colli Piacentini DOC è un vino invecchiato per almeno 24 mesi di cui almeno 3 in recipienti di legno, a far tempo dal 1° ottobre dell'anno di produzione. Questo è quanto dice il disciplinare di produzione della DOC Colli Piacentini. Non viene perciò specificato il tipo di contenitore di legno, ma avendo già una propria struttura e propri tannini dati sopratutto dalla Bonarda quando viene affinato in barrique il Gutturnio perde parte della propria tipicità a favore della tostatura. Consigliamo di cercare un Gutturnio Riserva invecchiato in botte per conoscere veramente questo vino estremamente caratteristico e di carattere, che presenta un forte legame con il territorio. E' un vino che regge un invecchiamento anche di parecchi anni e che migliora nel tempo. Il Gutturnio riserva ben accompagna i piatti di carne rossa decisamente importanti, come cacciagione (lepre cinghiale capriolo) arrosti importanti, fantastico con i salmì.

Per concludere

Possiamo dire che il Gutturnio è un ottimo vino, ne sentiamo a volte parlare come di un vino rustico o un vino non equilibrato, è invece un vino che esprime appieno la tipicità di un territorio sia nella "versione" frizzante che nella "versione" ferma: si presenta ben strutturato, di colore intenso, di gusto pieno al palato. È un vino di carattere che difficilmente può essere confuso, certamente è un vino che ancora deve essere valorizzato e riconosciuto a livello nazionale per i suoi pregi, è importante che mantenga la sua caratteristica di territorialità e che non si tenda alla internazionalizzazione del gusto, perchè i punti vendita e le cantine di tutta Italia sono già troppo piene di vini ormai irriconoscibili tra loro.

Ampolla Gutturnium

Il Gutturnio prende origine dalla ricetta inventata da Lucio Calpurnio Pisone suocero di Giulio Cesare. Cicerone, nell'oratoria In Pisonem, attacca l'avversario politico piacentino Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, rimproverandogli di rendere eccessivo onore ai calici della sua provincia ("Toreuma nullum, maximi calices, et ei, ne contemnere suos videatur, Placentini"), in compagnia del filosofo epicureo Filodemo di Gadara, "greco lascivo e compagno di bagordi". Il nome Gutturnio deriva da un boccale in argento "Gutturnium" ritrovato sulle sabbie del Po nel 1878. Il Gutturnium in uso negli antichi romani veniva riempito di vino e a turno, i commensali, finita la cena, bevevano il sorso dell'amicizia e dell'ultimo commiato. Oggi, nella tradizione piacentina il gutturnio viene servito nello scodellino bianco da osteria anziché nel bicchiere.

Scodella piacentina per vino

Le ricette pubblicate
  1.  Bortellina (burteleina)
  2.  Bortellina di Bettola (Burtlena)
  3.  Anolini piacentini (anvëin)
  4.  Tortelli con la coda (turtei cu la cua)
  5.  Pisarei e fasò
  6.  Mezze maniche ripiene
  7.  Panzerotti alla piacentina
  8.  Tagliatelle con la ricotta fresca
  9.  Tagliatelle in salsa di noci
  10.  Spaghetti alla chitarra con ragù d'anatra
  11.  Spaghetti alla carbonara
  12.  Carbonara al pesce spada
  13.  Spaghetti aglio, olio e peperoncino
  14.  Spaghetti alla trinacria
  15.  Spaghetti alla chitarra con uova di lompo e bottarga
  16.  Ziti con le polpette della nonna
  17.  Maccheroni al crudo con zucca e ricotta salata
  18.  Paccheri con pomodoro fresco e ricotta salata
  19.  Pappardelle con funghi porcini e speck
  20.  Pappardelle con speck d'anatra e funghi porcini
  21.  Gnocchi di patate con speck e scamorza affumicata
  22.  Risotto alla zucca
  23.  Risotto agli asparagi
  24.  Risotto con salsiccia
  25.  Risotto al Gutturnio con fonduta di Castelmagno
  26.  Risotto primavera
  27.  Bomba di riso con piccioni
  28.  Minestra di riso e spinaci
  29.  I Testaroli
  30.  Farfalle primavera
  31.  Insalata primavera
  32.  Pollo in salsa tonnata 
  33.  Tris di frittate
  34.  Insalata di pollo
  35.  La vignarola romana
  36.  Insalata di polpo e patate
  37.  Polenta con mozzarella e pomodori
  38.  Polenta con i ciccioli
  39.  Polenta ai formaggi
  40.  Polenta con uovo al formaggio e tartufo
  41.  Polenta con brasato di asinina e funghi
  42.  Couscous "margherita"
  43.  Couscous con pollo al curry, asparagi e zucchine
  44.  Picula 'd caval
  45.  Anatra arrosto
  46.  Brasato di petto d'anatra in carpaccio
  47.  Tasca di vitello farcita
  48.  Coniglio alla piacentina
  49.  Fesa di tacchino con olive e speck
  50.  Fegato alla veneziana
  51.  Filetto al pepe verde
  52.  Costine di maiale sfumate
  53.  Braciola di maiale saporita
  54.  Anguilla spaccata ai ferri
  55.  Pizza bianca agli asparagi
  56.  Crostini di lardo e finocchio
  57.  Lardo battuto (Pistà ad Gras)
  58.  Acaraje
  59.  Ananas speziato
  60.  Ciambella (buslàn)
  61.  Mosto d'uva cotto
  62.  Torta di mele
  63.  Torta di riso senza zucchero
  64.  Ciambellone al cioccolato
  65.  Torta Sacher o Sachertorte
  66.  Turtlitt
  67.  Macedonia sotto spirito

Menù speciali

  1. Le ricette legate a Parmentier 
  2. Il pranzo di Pasqua
  3.  A tavola con il diabete